domenica 18 dicembre 2011

Riduzione e Riciclo Totale dei Rifiuti




WWF MODENA

COMUNICATO STAMPA 18/12/2011

PROGETTO DI LEGGE POPOLARE PER RIDURRE I RIFIUTI E AUMENTARE IL RICICLAGGIO IN EMILIA-ROMAGNA

Ieri a Bologna presso la sede del WWF è stata presentata l’iniziativa “Riduzione e Riciclo Totale”, nata da un gruppo di associazioni tra cui WWF, Legambiente ed Ecoistituto di Faenza.

Ridurre la produzione dei rifiuti e riciclare quanto resta, così come indicano le norme europee, attraverso azioni di prevenzione, raccolta porta a porta, applicazione della tariffa puntuale sui rifiuti effettivamente prodotti, incentivazione del riuso e riciclaggio. E’ la direzione indicata dal progetto di legge di iniziativa popolare elaborato dall’Ecoistituto di Faenza, insieme ad alcuni amministratori di vari comuni e promosso in Emilia-Romagna da cittadini, comitati ed associazioni, tra cui WWF e Legambiente, riuniti nel comitato “Riduzione e riciclo totale rifiuti”.
La proposta di legge, che in origine i promotori avevano pensato di presentare previa raccolta di cinquemila firme, ha poi sorprendentemente imboccato la strada ancora più rapida della presentazione attraverso i Comuni. Sono già undici, a cominciare da Forlì, per un totale di oltre 230.000 abitanti, i Comuni che hanno fatto propria la proposta, presentandola alla Regione e molti altri Comuni si accingono ad aderire. La via della mobilitazione popolare non è però abbandonata: i cittadini potranno firmare per sollecitare l'adesione del proprio comune, nel caso questo non abbia ancora aderito.
Il testo della proposta di legge prevede l’istituzione di un meccanismo economico automatico, che premierà i comuni ed i cittadini più virtuosi (meno rifiuti e più raccolta differenziata), facendo ricadere gli oneri sui soggetti che continueranno a smaltire i rifiuti in discarica e negli inceneritori. Nel dettaglio questi i punti principali:
·         estensione della tassazione delle discariche anche agli inceneritori;
·         premi e sgravi sulla tassazione ai Comuni che producono meno rifiuti ed in particolare meno rifiuti a smaltimento;
·         applicazione della tariffa puntuale, per cui ogni utente paga sulla base della quantità e qualità di rifiuto effettivamente prodotto e consegnato, come forte leva alla riduzione dei rifiuti;
·         incentivi ai progetti di riduzione, al riuso, alla raccolta porta a porta, la forma di raccolta che ha dimostrato i migliori risultati e il contenimento della produzione di rifiuti;
·         incentivi agli impianti per riuso e riciclaggio, che riducono sensibilmente i costi di smaltimento e producono un forte risparmio energetico, aumentando l’occupazione nel settore.
·         Restituzione ai comuni della responsabilità nella gestione dei rifiuti
La proposta di legge, dunque, estende anche agli inceneritori la tassa sullo smaltimento, che ora viene applicata solo alla discarica e al trattamento meccanico biologico. L’Unione europea ha infatti recentemente equiparato gli inceneritori alle discariche, dal momento che il loro recupero energetico non supera il 65%, come in genere quelli del nostro territorio.
La tassa di smaltimento non peserà sui bilanci dei Comuni virtuosi, che beneficeranno di sgravi per la minore produzione procapite, con un meccanismo progressivo ed automatico. Ad esempio, i Comuni che produrranno meno di 150 chili procapite all’anno, non solo non pagheranno la tassa di smaltimento, ma riceveranno un contributo-premio per ogni abitante.
Il sistema creato con il tributo sullo smaltimento da una parte e gli sgravi e i premi dall'altra, farà diminuire la bolletta dei cittadini dei comuni virtuosi, e quindi incentiverà una  gestione più corretta. Un sistema da cui ci si aspetta un cambio di passo via via progressivo verso una reale riduzione, riuso e riciclaggio, con la progressiva scomparsa di inceneritori e discariche.
Al momento in Emilia Romagna hanno votato la proposta di legge 13 comuni: Forlì, Galeata (FC), Bertinoro (FC), Forlimpopoli (FC), Sassomarconi (BO), Medicina (BO), Monte S. Pietro (BO), Monteveglio (BO), Pieve di Cento (BO), Savignano sul Panaro (MO), Vignola (MO), Bazzano (BO), Castello D’Argile (FE), per complessivi 246.000 abitanti.

A gennaio 2012 chiederemo un incontro a tutti i sindaci dei comuni della Provincia di Modena, che ancora non l’hanno approvata, e faremo partire la raccolta firme dei cittadini a sostegno della proposta di legge per dire:

SI
Alla riduzione dei rifiuti
Al riuso dei beni a fine vita
Alla raccolta porta a porta
Al riciclaggio

NO
Agli inceneritori
Allo spreco

FIRMA PERCHE’ IL TUO COMUNE VOTI LA PROPOSTA DI LEGGE!

All’iniziativa Riduzione e Riciclo Totale aderiscono:
WWF Emilia-Romagna, Legambiente Emilia-Romagna, Ecoistituto Faenza, Associazione Gestione Corretta Rifiuti Parma, Comitato Val Bidente -  Salute e Ambiente, AUSER Emilia-Romagna, Monteveglio Bene Comune, Comune di Forlì, Comitato Modena Salute e Ambiente, Comitato Ambiente e salute di Bazzano, Comitato di Savignano, Circolo culturale Rossenna di Polinago, Comune di S. Giovanni Persiceto, Comune di Savignano S/P

Per aggiornamenti vsita il sito: 

http://riduzionerifiuti.net/

mercoledì 9 novembre 2011

Art. 9 della Costituzione: La Repubblica tutela il paesaggio…



Genova - L'alluvione

"L'Italia è una Repubblica fondata sul dissesto idrogeologico": frase che ho condiviso, tanto è significativa questa settimana. Causato dal cemento, dall'asfalto, dalle speculazioni e dall'incuria, aggiungo. Dal dopoguerra lo sviluppo in Italia fa rima con costruire. Abbiamo costruito ovunque e le conseguenze le stiamo vedendo. Pensare che l'Italia è stato il primo paese a inserire la tutela del paesaggio all’art. 9 della Costituzione. Per recuperare, la strada passa attraverso l'autocoscienza dei cittadini. Non è un caso che in Italia ci siano 15mila associazioni a difesa del paesaggio. Queste associazioni sono la vera forza, visto che nessuno dei partiti oggi presenti in parlamento ha fatto della tutela del paesaggio il suo programma.
In questo particolare momento della storia italiana e mondiale, in cui ci rendiamo conto che siamo il balia degli eventi atmosferici, sempre piu’ gravi e aggravati dalle azioni dell’uomo, è necessario mettere un punto e cominciare a pensare, progettare e vivere in un modo diverso.
Sabato 29 Ottobre a Cassinetta di Lugagnano, piccolo comune vicino a Milano, primo Comune italiano che per volere del suo sindaco Domenico Finiguerra e dei cittadini, ha decretato la crescita zero urbanistica. Qui è nato il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
Anche il WWF Modena, come il nazionale, era presente a Cassinetta, con altre 500 persone provenienti da ben 18 Regioni. Avrà un'impostazione simile al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per difendere i beni comuni ma è volto alla difesa del suolo, della terra, dei territori e si organizzerà, con comitati locali, per sostenere:
- una campagna di richiesta perentoria a tutti i Comuni italiani affinchè venga sviluppato un censimento capillare delle strutture edilizie esistenti e sfitte, vuote, non utilizzate e che rapidamente questi dati vengano messi a disposizione del Forum e dei cittadini;
-la stesura di una Proposta di Legge d'iniziativa popolare scritta collettivamente, da sottoporre alla necessaria raccolta firme (ne occorreranno 50.000) da suggerire alle commissioni parlamentari.
La Proposta di Legge popolare ha già le sue "linee guida" e si pone l’obiettivo di arrestare il consumo di suolo e prevede che nuove occupazioni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali saranno consentite solo qualora non sussistano alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti.
Con questa legge si vorrebbe rendere obbligatoria, per tutti i Comuni italiani, la moratoria temporanea di tutte le nuove edificazioni previste dai Piani Regolatori/Piani di Gestione del Territorio, finchè non sarà stato completato un censimento del patrimonio edilizio esistente che evidenzi:
-l’ammontare delle superfici occupate dalle strutture già presenti all’interno dell’ambito comunale non utilizzate o in costruzione;
-il dato numerico “censito” degli edifici non utilizzati/non abitati nonchè il patrimonio dismesso, riconvertibile e recuperabile;
-il computo delle superfici delle aree edificabili di qualsivoglia destinazione, già previste dai vigenti strumenti urbanistici, ma non ancora attuate;
-il computo del consumo di suolo, esteso ai 5 anni precedenti.
Al termine del censimento, ciascun Comune italiano dovrà mettere a disposizione della collettività i dati raccolti e istituire obbligatoriamente un tavolo di lavoro partecipato che veda presente ogni cittadino residente del Comune che ne desideri far parte, oltre agli amministratori comunali, ai tecnici comunali, a professionisti e tecnici del settore. Questa nuova forma di partecipazione collettiva rappresenterà un luogo decisionale per permettere la migliore utilizzazione del patrimonio edilizio esistente e a questo rivolgere il soddisfacimento delle esigenze abitative, commerciali e produttive della comunità di riferimento.

Questi sono gli obiettivi che anche il comune di Modena dovrebbe fare suoi, rivedendo gli strumenti di programmazione, PSC-POC e ripensando alla città in un’ottica di conservazione. La Modena Futura ha bisogno di una presa di coscienza. Stiamo ancora procedendo nel verso opposto, incuranti degli eventi del tempo che passa e delle diverse esigenze, continuando a pensare ad un’ulteriore espansione della città, a costruire su terreni da bonificare, su aree di tutela delle falde acquifere, su parchi o su territorio agricolo. Questo quando in altre zone ci sono capannoni dimessi, aree da recuperare lasciate andare, alloggi da ristrutturare.
Eppure negli strumenti di programmazione, nelle linee strategiche del PTCP illustrate alla Giunta Provinciale del 13 maggio 2008, i contenuti già ci sono, ma sono ignorati.
Cito, per l’importanza, la Parte 2°:
La Giunta Provinciale ritiene che il PTCP in via di definizione debba proporsi di concretizzare,
con il coinvolgimento e l’impegno più ampio della realtà modenese, i seguenti obiettivi:
1) ASSUMERE LA CONSAPEVOLEZZA DEI LIMITI DI DISPONIBILITA’ DEL BENE TERRITORIO: CONTENERE L’ESPANSIONE.
Abbiamo detto che il territorio è un bene finito. La realtà modenese è cresciuta, negli ultimi anni in modo consistente. Il nostro benessere, la nostra qualità di vita sono il risultato anche di queste scelte. Siamo cresciuti e migliorati con il lavoro, la democrazia ed anche “mangiando “ territorio.
Il PTCP si propone di indirizzare le trasformazioni urbanistiche e territoriali contenendo l’uso di nuovo territorio non urbanizzato. Ciò può essere conseguito: privilegiando la riqualificazione e non l’espansione, dando quindi indirizzi ed obiettivi perché gli ambiti da riqualificare, il riuso ed il recupero del già edificato siano il primo obiettivo di ogni pianificazione, provinciale e comunale.”

Nel PTCP (piano territoriale coordinamento provinciale) è stato anche recepito il Piano di Tutela delle Acque della Regione già quattro anni fa, piano che rilevava da allora le criticità dei pozzi della zona di Cognento, la presenza di nitrati, e che istituiva il Tavolo Nitrati che doveva entro 1 anno redigere il Piano di risanamento delle acque sotterranee dall’inquinamento provocato dai nitrati. Probabilmente il tavolo non ha funzionato o gli investimenti previsti, per migliorare la qualità e quantità, da realizzare con i ricavi dalle tariffe, non ci sono stati.
Conseguenza è la discussione di oggi sull’utilizzo delle acque del Secchia depurate in alternativa ai pozzi di Cognento e limitrofi, inquinati dai nitrati. E a proposito delle polemiche sulla costruzione nelle zone di tutela delle acque sotterranee, è emblematica la frase di oggi sull’area di Via Cannizzaro: “Non sono previste costruzioni nelle aree di rispetto assoluto dei pozzi” e ci rassicurano: “sulle aree da sempre edificabili si procederà in modo da garantire la possibilità di perforare eventuali nuovi pozzi nelle zone che verranno mantenute libere da costruzioni.”
E’ sufficiente? Noi rispondiamo: agli ambientalisti non basta.

WWF Modena

Sandra Poppi


giovedì 3 novembre 2011

Il 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano nasce il movimento " Salviamo il Paesaggio"







Sabato 29 ottobre 2011 a Cassinetta di Lugagnano, un delizioso paesino ai confini del parco del Ticino, vicino a Milano, nasce il Forum "Salviamo il paesaggio", un movimento contro il consumo del territorio. Luogo simbolo e comune gia' a consumo zero, grazie al suo sindaco Domenico Finiguerra. Ci si propone di creare un movimento italiano trasversale a partiti, liste, associazioni, come quello del referendum sull'acqua pubblica per presentare una proposta di legge per azzerare il consumo di suolo agricolo.
Sono presenti e sostenitori al forum: Giulia Maria Crespi, Carlo Petrini, Roberto Ronco, Luigi De Falco, Stefano Boeri ecc. ecc. Per le associazioni Italia Nostra, Legambiente, Lipu e per il WWF nazionale è intervenuto Maurizio Rivolta a portare la nostra adesione.


Porto Tolle - No alla riconversione della centrale a carbone - Manifestazione 29 ottobre 2011 ad Adria con il WWF








La manifestazione secondo me è andata più che bene, eravamo almeno in 5.000, è stata ben organizzata e la partecipazione è stata ampia per quanto riguarda le associazioni. Spiccava su tutte Legambiente, veramente molte bandiere, poi secondo me c'eravamo noi del WWF.
C'era anche una buona delegazione di Green Peace e qualcuno di Italia Nostra.
Naturalmente c'erano tutti partiti del centro sinistra e anche molte bandiere dei Grillini. Mi ha colpito la presenza di bandiere della FIOM/CGIL.
I collegamenti da Saline Jonica, La Spezia, e Civitavecchia e gli itnerventi dal palco sono statai ben gestiti e  molto interesasnti. Da Saline Jonica c'era anche una delegazione Svizzera, dove hanno problemi simili e una dalla Colombia dove c'e' una grande miniera di carbone. Entrambi hanno fatto degli interventi che mettevano in evidenza la globalità e la sistemicità del problema, dove pochi sono quelli che decidono le sorti dei molti. Profit over People, sopra le nostre teste, quando invece le energie alternative potrebbero essere, al pari dei social network, la nuova democrazie energetica, energia autoprodotta lì dove serve, non centralizzata che richiede grandi investimenti.
Quello su cui bisogna assolutamente invenstire sono le smart grid, le reti di trasmisione dell'energia intelligenti.
Per noi del WWF c'era il vicepresidentre Raniero Maggini che ha messo in evidenza come in Italia potremmo rinunciare all'energia fossile e andare verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, solare termico e fotovoltaico in primis.
Anche la cornice di Adria non era male.

Nino D'Eugenio

venerdì 28 ottobre 2011

Le iniziative del 29 ottobre 2011: lManifestazione a Porto Tolle contro la centrale s carbone e Assemblea Nazionale di Salviamo il Paesaggio a Cassinetta di Lugagnano.

Manifestazione sabato 29 ottobre 2911 ad Adria contro la conversione a carbone della centale di Porto Tolle e più in generale contro l'uso del carbone come fonte energetica.
Di seguito riporto alcune informazioni sul programma della manifestazione.
Adria (Rovigo)
Ritrovo ore 14,00 lungo V.le Maddalena (di fronte la stazione dei treni)
Il Corteo colorato e pacifico percorrerà le strade di Adria (Ro) a partire dalle ore 14,30 fino alle 16,30. La manifestazione continuerà con interventi dal palco, collegamenti con le altre piazze, spettacolo e si concluderà alle 19,30.
In allegato la mappa con il percorso della manifestazione e con i parcheggi. Quello più vicino al nostro punto di ritrovo (Viale della stazione, ore 13.30) è il parcheggio segnato con l'ovale. I veneti porteranno striscioni, bandiere e pettorali. Se qualcuno ha delle aste, chiedo di portarle e di farmelo sapere. Per qualsiasi ulteriore info chiamare 3339813625.
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La prima assemblea di “Salviamo il Paesaggio” si terrà in un luogo simbolo: Cassinetta di Lugagnano, il primo comune italiano a “zero consumo di suolo”.29 ottobre 2011 ore 9,30 - 18
Cassinetta di Lugagnano (Mi)
PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE
vedete il sito: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=390
Si parte alle 7,30 da Modena Parcheggio Polisportiva Corassori - Via Newton-

venerdì 14 ottobre 2011

Ti aspettiamo a Biodiversamente 2011 - anche a MODENA il 23 ottobre



Per la seconda edizione di “Biodiversamente”, il Festival dell’Ecoscienza organizzato dal WWF con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici

BIODIVERSAMENTE 2011 - ORTO BOTANICO DI MODENA E WWF MODENA
Data evento: domenica 23 ottobre 2011
Luogo: Orto Botanico di Modena
Viale Caduti in Guerra 127, 41121 Modena
Orario apertura Orto Botanico: 15.00 – 19.00

Iniziative:
ore 16: CERCA LA BIODIVERSITÀ Caccia al tesoro naturalistica tra le aiuole dell’Orto Botanico. Per bambini 6-10 anni
A cura di Orto Botanico e WWF Modena (in collaborazione con GEV)
Ore 17: CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ  ALL’OASI LA FRANCESCA DI CARPI Conferenza per adulti a cura di Panda Carpi
Tutte le iniziative sono gratuite.
Per informazioni e iscrizioni: d.ssa Giovanna Barbieri 059 2056011 – 366 2016111 –
giovanna.barbieri@unimore.it

Link:
https://wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=7257&utm_source=Newsletter10&utm_medium=link&utm_campaign=Biodiversamente11

domenica 9 ottobre 2011

Autocostruzione associata ed assistita . Partecipare alla costruzione della propria casa: un nuovo modo di costruire green.


Autocostruzione associata ed assistita . Partecipare alla costruzione della propria casa:  un nuovo modo di costruire green.
Modena , Palazzina Pucci (via Canaletto 110) giovedì 13 ottobre 2011 ore 17.00

Il WWF Modena, Italia Nostra Modena in collaborazione con CNA Modena e la Circoscrizione 2 del Comune di Modena organizzano un incontro pubblico sulle esperienze di autocostruzione assistita che si stanno diffondendo anche nella nostra Regione. Oltre alla proiezione di filmati, sono previsti interventi dell’arch. Bruno De Pietri, dell’arch. Massimo Colombo della Fondazione Michelucci  di Firenze, del dott. Alessandro Celoni di Banca Popolare Etica, dell’urbanista Lorenzo Carapellese.
L’autocostruzione assistita è l’evoluzione attuale dell’esperienza che molti Italiani hanno conosciuto  per decenni, provvedendo a costruirsi da sé la propria abitazione.  Visto ora con un occhio particolare al recupero delle aree e dei fabbricati esistenti e al costruire con materiali sostenibili e con ridotti consumi energetici.


Sandra Poppi – WWF Modena
Enrica Manenti – Italia Nostra Modena 




lunedì 19 settembre 2011

Da Settis alla Shiva, un inno alla natura e alla conservazione del territorio ma...





Nei tre giorni del festival della filosofia, da Salvatore Settis a Vandana Shiva, un inno al buonsenso e alla tutela del territorio e della natura, perché vita, come dichiara  nell’ultima lezione la Shiva.  Alcune parole di Settis mi hanno particolarmente colpita, immagino non solo me: “stiamo divorando il corpo della madre come se fossimo gli unici figli”. Cosa lasceremo?  I problemi del presente in Italia sono conseguenza del fatto che l’edilizia da 30 anni è considerata erroneamente il principale motore dell’economia. L’Italia non cresce dal punto di vista demografico ma ha il piu’ alto consumo di suolo d'Europa, tra l’altro agricolo. Tendiamo ad edificare proprio nelle zone piu’ fertili, tra cui la Pianura Padana. Per ogni nuovo nato stiamo costruendo 33 vani (considerate che un appartamento in media ha 4 o 5 vani). Non è mancato, alla fine di queste due lezioni, qualche intervento polemico dalla platea, sulle politiche del territorio nella nostra città. L'ho già fatto anche anni fa, senza esito, ma vorrei riportare all’attenzione dei cittadini e degli amministratori il recupero della fascia ferroviaria, la zona Nord di Modena, che nelle parole e intenzioni degli assessori dovrebbe diventare il piu’ importante recupero e la scommessa della città. Quella di valorizzare gran parte delle aree dismesse del quartiere Crocetta e sulla necessità e volontà di recuperare non c’è niente da dire. Deve essere fatto. Sul modo ci sarebbe da discutere. Dalle acciaierie e fonderie alle torri, attraverso decenni ad elaborare progetti e ad aspettare. Sulla situazione attuale chiedo lumi ma sembra la seguente: l'area ex Consorzio Agrario di via Canaletto con contenzioso ancora irrisolto sul centro commerciale ed ora in discussione la destinazione dell'area, il progetto partecipativo delle Ex-Fonderie (compreso bonifica del terreno da eseguire), una bella idea però ferma da anni e da quel che capisco sarà rivista per mancanza di fondi. E, dulcis in fundo, la zona Ex Acciaierie, che pare diventerà la Manhattan di casa nostra. Non si capisce in un momento come questo quali esigenze (forse solo di bilancio) potrà soddisfare e come si riusciranno a vendere tutti quegli spazi. Quegli enormi palazzi, costruiti e ancora in costruzione, oscurano anche completamente la visuale sulla Casa natale di Ferrari e sul costruendo Museo, che doveva essere l'oggetto dominante di questa zona, e che non si osserva quasi piu' neanche dall'altezza del cavalcavia. Poteva essere circondato da un parco e lasciare respiro alla città ma il concetto pare solo quello di costruire il piu' possibile.

sabato 10 settembre 2011

Il WWF compie 50 anni. Apertura Oasi in occasione del Festival della Filosofia sulla Natura a Modena e Carpi.

 Oasi la Piantata di Via Marconi a Modena
 Oasi la Francesa a Fossoli di Carpi

L’11  settembre1961 un piccolo gruppo  di naturalisti-
utopisti si incontro’ in Svizzera e decise di dar corpo ad un’Associazione di
protezione della natura selvaggia,Wildlife. Erano poche persone, qualche
principe regnante, ornitologi ante litteram, architetti, intelletuali e
professionisti di varia natura ( quelli che oggi da qualche sprovveduto
sarebbero chiamati radical-chic) consapevoli del rischio che l’ambiente gia’ in
quegli anni stava correndo e determinati a salvare specie in via d’estinzione e
a limitare la devastazione delle risorse naturali. E’ stata una rivoluzione
copernicana quella iniziata allora, una rivoluzione“ politica” nel senso
preciso del termine.Ha significato l’inizio di un diverso modo di guardare il
mondo, di concepire una sviluppo davvero sostenibile con i limiti che la natura
ci impone. In questo senso si puo’ ben dire che il WWF ha anticipato la
politica che allora, ma in parte ancora oggi, giustificava ogni intervento
impattante con la necessita’ di sacrificare la salvaguardia dell’ambiente allo
sviluppo economico. Oggi sappiamo, anche grazie alle lotte intraprese, che non
puo’ esistere sviluppo economico duraturo a scapito della sostenibilita’
ambientale. Il prezzo pagato è stato in questi decenni davvero troppo alto, per
l’ambiente e per l’uomo. Con fortunata intuizione allora venne scelto il
simbolo del panda, il tenero orsetto col tempo diventato l’emblema stesso delle
battaglie a salvaguardia della natura in tutto il mondo. In seguito il WWF ha
ampliato il raggio d’azione dei suoi interventi, dalle prime campagne mirate
per la salvaguardia delle singole specie in via d’estinzione ( tigre, elefanti,
gorilla di montagna etc.) alla salvaguardia degli habitat naturali di maggior
valore pritezionistico. Sono aumentati in modo progressivo anche i
simpatizzanti ed oggi il WWF conta piu’ di 5 milioni di soci nel mondo e
diverse centinaia di migliaia di soci-volontari in Italia. Anche le zone
protette direttamente gestite dall’associazione in Italia sono progressivamente
aumentate ed oggi il WWF offre all’educazione ambientale piu’ di 100 oasi e
riserve per oltre 30.000 ettari di natura incontaminata dove chiunque puo’
osservare in tranquillita’e lontano dai rumori della cosi’detta civilta’ il
libero l’evolversi dei fenomeni della natura. Il WWF è orgoglioso di aver
contribuito  all’emergere in Italia di quella consapevolezza ambientale che
oggi, seppur a fatica, sta diventando patrimonio collettivo. Il lavoro non è
finito e la guardia non puo’ essere abbassata, soprattutto in un periodo di
difficolta’ economiche e politiche come questo in cui si tende a ripercorrere
gli errori precedenti e a posporre l’ambiente ad un interventismo economico
spesso giustificato con inesistenti  necessita’.

Oasi a Modena e provincia:
Oasi La Francesa a Fossoli di Carpi. Istituita nel 2004, gestita dall'Ass Panda Carpi in accordo con il WWf italia
Oasi naturalistica urbana La Piantata di Via Marconi a Modena, in gestione attualmente a Comune di Modena con GGEV
Oasi di Sassoguidano (Pavullo n.F.) gestita da WWF Emilia Romagna e Comune di Pavullo.

In occasione del Festival della Filosofia rimarrà aperta l'Oasi naturalistica di Via Marconi a Modena per visite sab 17/9 dalle 15,30 alle 19 e l'Oasi la Francesa di Carpi osserverà aperture straordinarie per birdwatching dalle 7 alle 9  ven 16 e sab 17 e domenica 18/9 dalle 7 al tramonto.

mercoledì 7 settembre 2011

Il premio di consolazione sul rispetto dei limiti delle emissioni dell'inceneritore.


Il premio di consolazione sul rispetto dei limiti della terza linea non placa di certo la rabbia e il dissenso degli ambientalisti e dei cittadini in genere. Quello doveva esserci comunque. Poche cose condivido con il segretario del PD, certo non la presunzione di fare scelte, sempre e comunque, anche contro tanti cittadini modenesi, sempre piu sensibili e numerosi. Non ci rassicurano i limiti e le prescrizioni, visto che come dimostra il caso delle violazioni, vengono a volte disattesi.Mi complimento comunque con chi fa questo difficile e importante lavoro. Non condivido le solite citazioni sulla Campania (funzionali solo alla loro politica pro inceneritore) quando e' evidente e risaputo che il problema e' l'immobilismo in tutti i sensi (sia riduzione che raccolta porta a porta, che imp riciclo  e trattamento a freddo e compostaggio ecc) della politica fin qui e non certo sulla presenza di imp. di incenerimento. Inoltre sono presenti tanti comuni grandi come Salerno e anche piccoli, virtuosi, mai citati o forse neanche conosciuti dai nostri amministratori. Non condivido che non c'è altro modo di gestire i riifuti prodotti e in particolar modo proprio quelli citati delle industrie, che sono i maggiormente riciclabili e gia' praticamente selezionati, quali inerti provenienti da demolizione, plastica, carta, materiali ferrosi.
Ribadisco che con la raccolta differenziata al 65% prevista per legge al 2012 (e non al 2019 come dichiarano e prevedono nel PPGR) anche la linea attuale dell'inceneritore da 180.000 t:/anno di rifiuti sara' superflua, pensate quindi a cosa servirà quella ulteriore da altre 60.000. Invito le persone competenti a riflettere sulla decisione, considerando che una volta investiti altri 50 milioni di euro sulla inutile terza linea non ci sarà spazio per altro.
E' tra l'altro in fase di raccolta firme, in questi giorni, la proposta di una legge regionale di iniziativa popolare, di cui si fa promotore il WWF regionale ed altre ass. ambientaliste, sulla gestione dei rifiuti che va nella direzione opposta: diminuzione rifiuti, raccolta porta a porta, recupero, riciclo, azzeramento progressivo di discarica e incenerimento. premiazione dei comuni virtuosi e penalizzazione di quelli che non rispettano gli obiettvi
Invito anche i cittadini che possono a presenziare e manifestare silenziosamente contro il rilascio dell'Autorizzazione alla terza linea dell'inceneritore di Modena, alla Commissione consiliare SETA che è convocata  Giovedì  8  Settembre 2011, alle  ore  16,30  presso l’aula consiliare, primo piano  della Residenza municipale a cui saranno presenti:
Simona  ARLETTI- Ass. Ambiente Comune di Modena
Claudio GALLI - Direttore Generale Herambiente -
Vittorio BORALDI  - Direttore Arpa Modena -
Alberto PEDRAZZI - Dirigente Provincia Servizio Controlli ambientali -
Stefano VACCARI - Assessore all'Ambiente della Provincia

Mettete giu’ l’ascia, quegli alberi valgono una fortuna!

Ci vuole un bel coraggio per spacciare un sondaggio al posto di un referendum
come pronunciamento democratico sul progetto Botta. Sondaggio del tutto
inutile  perché solo consultivo, poi perchè non da’ garanzie di trasparenza. Se
si è davvero interessati  a conoscere che cosa ne pensano i cittadini,
basta un semplice quesito “Volete voi che in piazza Matteotti vengano
abbattuti gli alberi per far posto ad un parcheggio per un centinaio d’auto ? Si o no",
semplicemente. Invece la Giunta, che finge di ascoltare le critiche
ma nei fatti non recede  da nessun progetto, ha astutamente individuato il modo
per azzerare il parere dei cittadini. L’escamotage è quello di sollecitare con
sondaggio il parere di 600/800 cittadini, compreso i sedicenni, su un progetto
che riguarda ed interessa soprattutto la vita quotidiana, il tempo libero dei
cittadini del quartiere. Come se, su una questione cosi’ specifica, chi abita
magari lontano  avesse reale conoscenza del problema. Per l'amministrazione verra’cosi’
rispettata la sempre proclamata necessita' di dar voce alla “Reale Volonta’
dal Basso”, nella certezza di un responso utile per confermare quanto gia’
deciso. Temendo come la peste il referendum tra
gli abitanti della Circoscrizione Centro Storico ci si appella alla solita
demagogia universalistica per stoppare le critiche e procedere alla
realizzazione di un’opera che assicurano ”attesa ed approvata da tutti i
cittadini modenesi”. Anche in questo caso la giunta piu’ criticata degli ultimi
decenni si arroga il diritto di rappresentare tutti i cittadini.  Anche il
ricorso alla minor spesa non regge. Basti pensare che verranno abbattuti 14
alberi di mezzo secolo il cui valore medio, in base ai benefici ecologici che
produce, vale 13-17000 E. (CAVAT- Capital Asset Value for Amenity Trees - Times
di Londra, aprile 2008 nell’articolo” Mettete giu’ l’ascia, quell’albero vale
una fortuna!”). Comunque basta uno sguardo al progetto per capire in che modo
assurdo verra’ posizionato il verde. Una parte servira’ solamente per far ombra
alla chiesa, una parte verra’inutilmente relegata nella porzione nord. Il resto
sara’ una landa assolata in cui per una giusta legge di contrappasso
bisognerebbe condannare a sostare in pieno agosto chi progetta e approva una
tale sciocchezza. Ma il pezzo pregiato del progetto Botta, che suscita il
commosso entusiasmo dell’assessore, è la fontana delle 84 cannelle che dovrebbe
riportare la memoria alla Modena ricca d’acque dei tempi andati. Facile
prevedere che diverra’ un ricettacolo di rifiuti.Il solo ricordare la Modena
ricca d’acque è pero’ doloroso per chi ha visto negli ultimi 60 anni sparire,
sotto l’urgenza di uno sviluppo irresponsabile, tutta la meravigliosa
biodiversita’ dei nostri fontanili, dei nostri canali, dei nostri fossi. Questi
davvero meriterebbero, vista la drammatica condizione delle acque di superficie
del nostro comune, ben altra attenzione che il sistemare fontane nelle piazze!
Indipendentemente dai risultati del sondaggio, la piazza si fara’. Le auto
troveranno finalmente il loro sotterraneo ricovero.
La cattedrale di verde meglio conservata dell’intero patrimonio botanico comunale
verra’ abbattuta e spariranno finalmente le odiate foglie.
La riqualificazione della piazza, cioe' auto, cemento e vuoto
al posto degli alberi,  sara’ finalmente compiuta.

WWF Modena Onlus

sabato 13 agosto 2011

Palestra Virgin, la variante al PUA e la commissione per la qualità e il paesaggio


A- Direzionale Manfredini (futuro WTC)
B - Piscina Vigili del Fuoco
C- Nuovo Centro Fitness (palestra+piscina) Virgin in progetto


Per fortuna e' ancora in  fase istruttoria il permesso di costruire della Palestra/piscina Virgin. Immagino che la Commissione per la qualità e il paesaggio, per quanto le compete, qualcosa voglia osservare sull'impatto di questo fabbricato, (e sulla sua qualità) proprio adiacente alla striscia verde utilizzata dagli utenti per stendersi in estate dopo aver fatto il bagno nella piscina dei Vigili del Fuoco. Il nuovo impianto come dimensioni, per quello che si puo' vedere dalla foto, è di altezza considerevole e va a coprire in toto la visuale oltre a togliere proprio il respiro a un'area che dovrebbe essere ricreativa. Altrettanto toglie la visuale alle abitazioni di fronte.
Quello che in questa sede mi preme sottolineare inoltre è la variante al PUA - Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica "Zona Corassori", partorito un anno e mezzo fa che trova (bontà sua, bisogna proprio cercarlo) un recupero mediante demolizioni interne da eseguirsi nella ristrutturazione del complesso Manfredini (futuro WTC) di 3500 mt quadri da utilizzarsi nell'area di fianco ora libera per la costruzione di attrezature sportive (deliberazione del consiglio comunale di Modena n.2009/156006 del 18/1/2010).
Concorrenza e buongusto a parte, e' facile notare come l'abitudine all'uso sconsiderato di territorio non ci lascia neanche questa volta. Ovvio che recuperare e riutilizzare il Direzionale Manfredini per altre destinazioni necessarie alla città è d'obbligo. e non possiamo che essere d'accordo, anche per il decoro e lo spreco, ma voler per forza cercare tra le pieghe una volumetria disponibile e aggiungere ancora un fabbricato lo trovo davvero assurdo.
Ma questa, come al solito, è l'opinione di un'associazione ambientalista che per statuto ha la tutela dei beni ambientali e lo stop al consumo di suolo e alla cementificazione.

mercoledì 20 luglio 2011

Linee guida per il completamento del Parco Ferrari a Modena


Istruttoria Pubblica sul Progetto Direttore
del Parco Ferrari
Linee guida per il completamento del
Parco Ferrari a Modena
 Queste che seguono sono solo alcune indicazioni che il WWF di Modena intende sottoporre all’attenzione dei cittadini e del consiglio comunale in vista di un percorso partecipativo utile alla predisposizione di linee guida per la progettazione, esecuzione e completamento del Parco Ferrari.
Anche le mappe, i disegni, le foto e gli schemi fanno parte integrante di queste note.



Due sono i  principali criteri che il WWF di Modena intende proporre alla cittadinanza:
UNO
Biodiversità
·        che il completamento e l’attuazione del “ Nuovo Parco Ferrari” avvenga in armonia con i criteri del piano di azione della UE per la  biodiversità del 2006 ovvero che il Parco che verrà,   venga progettato  come un ecosistema complesso e dinamico di piante, animali, microorganismi dell’ambiente naturale fra cui anche l’uomo;
·        che sin dalla progettazione passando per la realizzazione ed infine gestione sia finalmente adottato il metodo della partecipazione.
A  un parco in tutte le latitudini si chiede soprattutto  che sia verde, che ci sia spazio, colori durante tutte le stagioni, emozioni visive, varietà arborea appunto  e  diversità biologica, sorpresa e meraviglia.
E poi ancora sicurezza, orizzonti, ombre e silenzio, cinguettii e fruscii, vitalità e resilienza.
DUE
 Mobilitazione e Partecipazione
Non è una questione di solo risparmio, ma vorremmo  che il Nuovo Parco Ferrari fosse costruito anche fisicamente e per buona parte dal volontariato.

Riteniamo infatti che oltre al criterio della biodiversità  si usi il principio di proprietà sociale ottenuto attraverso l’alleanza dei portatori di interesse in tutta la fase di costruzione ed anche di gestione.
Ulteriori elementi che il WWF Modena ha preso in considerazione sono:

1.     No alla piscina nel Parco Ferrari
 Riteniamo che non sia questo il luogo e lo spazio adatto per ospitare un complesso natatorio con tutte le attrezzature che sarebbero  necessarie e dovute per una sua completa fruizione e sostenibilità anche economica.

2.     Non giochiamoci la fortuna
Riteniamo infatti che  la città Modena sia stata oltremodo fortunata ( anche per merito dell’allora amministrazione) ad avere un area di così vaste dimensioni a poche centinaia di metri dalla città e da zone residenziali fortemente  compatte ed abitate.